skip to Main Content

Oggi vi raccontiamo… Ercole al Bivio

Il personale del Museo e Real Bosco di Capodimonte continua a raccontarvi, anche oggi, il nostro immenso patrimonio artistico: tele, tavole, oggetti di arti applicate, armi, porcellane e molto altro ancora.

Oggi Valentina Canone del Dipartimento Documentazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte ha scelto Ercole al Bivio di Annibale Carracci, capolavoro della preziosa Collezione Farnese.

 

 

Annibale Carracci è un artista determinante per il rinnovamento della pittura sullo scorcio del XVI secolo.

 

 

Nel 1582 fonda a Bologna, assieme al fratello Agostino, l’Accademia dei Desiderosi, detta poi degli Incamminati, con l’intento di uscire dagli stereotipi del manierismo sull’esempio dei grandi maestri del Rinascimento, in una interpretazione classica della natura.

 

 

Nel 1595 il cardinale Odoardo Farnese lo incarica di decorare il piano nobile di Palazzo Farnese, a Roma, dove realizza il suo capolavoro, gli affreschi della Galleria con Trionfo di Bacco e Arianna al centro della volta e Gli Amori degli dèi nei riquadri laterali, ispirati alle Metamorfosi di Ovidio.

 

 

La tela Ercole al Bivio fu realizzata nel 1596 per il Palazzo Farnese a Roma.

Concepita come il fulcro delle decorazioni della volta del Camerino di Odoardo con le Storie di Ercole, compiute interamente ad affresco.

Il tema lo suggerisce Fulvio Orsini, bibliotecario di casa Farnese.

 

 

Tratto dalla letteratura classica, si celebra la virtù di Ercole che vince sul vizio, l’eroe da cui i Farnese si fregiavano di discendere.

 

 

Al centro della scena, in un folto bosco, siede Ercole, a riposo dalle sue gesta eroiche: egli sembra prestare ascolto alla scultorea Virtù che gli indica un cammino assai tortuoso per raggiungere l’estrema purezza (il Pegaso bianco).

 

 

Tuttavia, il giovane muove il corpo verso Il Vizio, sensuale e ammiccante alla sua sinistra, che gli mostra prati fioriti ed ogni genere di distrazione: dalle carte da gioco, agli strumenti musicali.

 

 

 

Testo di Valentina Canone

 

Seguite gli aggiornamenti sul nostro blog e i nostri canali social

 

Back To Top