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Testa decollata (San Giovanni Battista?)

Scuola napoletana seconda metà XVIII secolo
Acquistato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte

cera policroma, capelli naturali e occhi in vetro,
17 x 28 x 20 cm

Acquistata con Art Bonus, la scultura, con il suo realismo frutto della tridimensionalità, restituisce allo spettatore un’emozione quasi insopportabile di violenza e dolore.

Con la sua tremenda verosimiglianza, la Testa decollata, un probabile San Giovanni Battista decollato, ci aiuta ad intendere appieno non solo l’aspetto più spirituale dell’arte, ma anche quello più coinvolgente e ricco di pathos.

L’opera, assieme a la Figura femminile in decomposizione o Vanitas, è attualmente esposta alla fine del percorso barocco del Museo, in dialogo con la Giuditta e Oloferne di Mattia Preti del 1653-54 e Salomè con la testa del Battista datata all’incirca 1630 di Charles Mellin​,​ per far comprendere l’estetica dell’orrore nel Barocco napoletano, tra devozione e anatomia

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